I've been listening to Raul's brilliant concept albums in recent days. This is a song lyric I wrote (in its original form - as I wrote it, loosely suggested by the tragic death of Amy Winehouse on 23 July 2011) and which I sent to Raul from England on 15th October, 2011, to consider for inclusion in his album "Failed Expectations". Raul retained the two main verses (in bold), and added ideas of his own in the middle of the song.
Raul Scacchi - The World's Her Oyster, click on the right (View track) to listen
The World’s Her Oyster
They said “The World’s her Oyster”
But it was just an empty shell;
Instead of fame and fortune
Life became a living Hell.
She made records-
She made movies-
She made money-
She made friends-
But I don’t have to tell you,
You know how this song ends.
She started drinking
But not eating
She tried all kinds of stuff
One day her poor thin body
Screamed out ‘Enough’s enough’.
Everybody mourned her
Everybody cried
But all of them indulged her
Until the day she died
They said “The World’s her Oyster”
But it was just an empty shell;
Instead of fame and fortune
Life became a living Hell.
(Di seguito la testimonianza di Jim Potts).
IN AENIGMATE: IL COMPOSITORE COME PSICOPOMPO
"Raul Scacchi era una delle persone più talentata e creativa che io abbia mai incontrato. Era un artista originale, un pittore e un compositore innovativo (capace di trarre dal suo computer i suoni di un’intera orchestra), un arrangiatore, un paroliere, un musicista versatile e competente, chitarrista (nonchè bassista e suonatore del Fender a sei corde), un produttore di idee, un filosofo, un ecologista, un amante degli animali e della natura, un cuoco e un anfitrione generoso, un umorista che amava il gioco e lo scherzo, politicamente un pensatore radicale e un egalitarista sociale, un uomo con capacità tecniche e realizzative pratiche, un perfezionista e, soprattutto, un amico tollerante, paziente, ottimista , affettuoso e frutto per me di continua ispirazione.
Mi sento fortunato per averlo conosciuto e per aver goduto della sua amicizia per otto anni. Sebbene si sia spento a Pisa, la sera del 9 giugno del 2014, il suo spirito e la sua influenza continuano a vivere. Io ho ascoltato le sue canzoni e la sua musica sul mio iPod , alle Bermuda, la mattina di Natale, appena mi sono alzato. Raul e Gioia si sono trasferiti a Synarades, Corfù, nel maggio del 2001. Io li ho incontrati per la prima volta nel novembre del 2005 (un anno dopo io tornavo a vivere sull’isola). Il nostro primo incontro risale a un mercatino natalizio di prodotti artistici e artigianali a Dassia, dove Raul aveva disponibili le copie del suo CD “Emails to Emily”. Raul e Gioia erano arrivati a Corfù con l’inizio del nuovo millennio, pieni di ottimismo ed energia creativa, la loro coppia rappresentava una partnership perfetta.
Ho collaborato strettamente con Raul per l’Album “Neuromantics”dando il mio contributo per alcune parole delle canzoni e idee per i testi. Durante il lavoro sulle canzoni ci divertivamo moltissimo, tra appassionate discussioni e tremende risate. Ho continuato a dargli il mio modesto supporto editoriale e assistenza linguistica, per molti dei suoi progetti musicali successivi con testi in inglese. Raul mi ha fatto anche l’onore di arrangiare un certo numero di canzoni che io avevo scritto, trasferendo le mie parole in un universo musicale avventuroso e ricco di immaginazione.
La nostra è stata una collaborazione feconda; a un certo punto ha realizzato uno speciale CD, per alcuni suoi amici musicisti. Dentro ci sono gli arrangiamenti di tre canzoni che avevo scritto io. Raul ha chiamato l’album “Cooking friends”, appena un pò meglio del titolo preliminare “Cooking Potts”, dal momento che in copertina c’è un’immagine di me che vengo cucinato vivo dentro a un pentolone con il fuoco acceso! Con mia moglie Maria andavamo a casa loro a Synarades e spesso con la chitarra salivo per le scale fino alla mansarda dove Raul aveva il suo studio, per le prove e le registrazioni dei demo. Insieme abbiamo anche suonato in molte serate musicali organizzate in varie parti dell’isola.
Omero, Petrarca, Emily Dickinson, Raul portava il suo bagaglio culturale con leggerezza. Da Verdi, ai Beatles e il Blues, amava ogni tipo di musica. Originario di Milano, aveva avuto una formazione musicale classica e per un decennio aveva suonato dal vivo con gruppi rock e pop. Non ho mai smesso di ascoltare la sua musica e le sue canzoni. Raul aveva davvero molto da offrire al mondo, sia con la musica sia nel campo delle arti visive. Mancherà ai suoi amici più di quanto le parole possano esprimere.
La Natura, per quanto crudele, era la sua forza di redenzione: la musica e gli animali, il suo grande conforto, fino al termine della sua vita. Meno di un mese prima di morire, il 14 maggio, Raul mi ha scritto un e mail “Al momento, nelle mie condizioni, non sono assolutamente in grado di pensare ad alcuna produzione musicale. Ma ascolto tantissima nusica, specialmente i requiems (quello di Faure’e’ uno dei miei preferiti), le sinfonie di Mahler e la sagra della Primavera di Stravinski (da sempre uno dei brani che prediligo)…”
A parte il suo amore per la musica gli era di conforto pensare che c’erano persone che si prendevano cura degli animali e della natura in generale e che sentivano in merito, un senso di responsabilità, anche se sono una minoranza. Raul ha lasciato a tutti noi, specialmente alle giovani generazioni, una grande eredità artistica e musicale, ricca di idee e principi. Lui può essere ancora la nostra guida, il nostro “Psicopompo”, noi glielo dobbiamo".